"Cose belle, da tutto il mondo, fatte col cuore, per bene".
Benvenuti nel mondo di Pink Pampas
Durante un viaggio in Belize nasce l’idea di creare un nostro progetto il cui fulcro fosse costituito dalla valorizzazione delle tecniche artigiane tipiche di quelle culture lontane.
Studiando il modo di realizzare una commistione tra i canoni stilistici europei ed il patrimonio folk locale, avremmo potuto diffondere una “rinnovata” visione dell’artigianato, creando oggetti di design altamente identificabili, contemporanei ed “emozionali”, che trasmettessero la gioia di quei luoghi remoti, la maestria di una manualità straordinaria e la magia dei chilometri sociali e geografici percorsi per arrivare fino a noi.
Dovevano essere pezzi trascinanti, irresistibili per le combinazioni di colore e la vibrante simbologia, a cui voler assegnare un posto speciale dentro casa.
Una nuova onda creativa sinergica dalle tante sfaccettature, che desse vita ad un contesto decorativo ad hoc, da “condividere” grazie alla tecnologia digitale.
In questo modo sarebbe stato possibile tramandare e preservare quelle tradizioni millenarie locali, salvaguardando il lavoro degli artigiani e le comunità coinvolte, generando così nuove opportunità economiche che avrebbero migliorato le condizioni di vita delle loro famiglie.
Un circolo virtuoso positivo, basato sull’autenticità, sulla bellezza e sul nutrimento dell’anima.
Così, dopo mesi di analisi di mercato per capire l’effettiva fattibilità del progetto, decidiamo di partire per il Messico, sulla nostra lista viaggi da tempo, alla ricerca dei siti artigianali più interessanti.
Era l’ottobre 2016.
Ogni grande sogno e progetto porta con sé soddisfazioni e ostacoli.
Come avete gestito gli up & down?
Le difficoltà aguzzano l'ingegno e allenano quotidianamente la nostra resistenza!
La forza sta nel mantenere il focus senza perdere di vista l’obiettivo principale, affrontando ogni situazione step by step.
Solo così l'ostacolo si trasforma in opportunità di crescita.
Vi sveliamo che all’inizio della nostra avventura non parlavamo nemmeno spagnolo: ci siamo “arrangiati” con un’app!
Ecco alcuni dei piccoli e grandi “problemi” che ci troviamo ad affrontare quotidianamente per portare avanti il nostro impegno: gap linguistici e comunicativi, come geografici e logistici. Alcuni artigiani non hanno il telefono, né naturalmente un conto bancario per ricevere il denaro; altri abitano in territori remoti, raggiungibili solo affrontando tragitti molto lunghi e cambiando diversi mezzi di trasporto.
Molte comunità indigene dislocate sulle montagne non conoscono lo spagnolo, ma parlano solo il dialetto locale, come il “tzotzil”, un’antica lingua Maya parlata nello stato del Chiapas.
In questi casi abbiamo quindi dovuto procurarci un interprete, che ci permettesse di comunicare ed impostare la collaborazione.
Una grande soddisfazione che merita tutti i nostri sforzi.
Giulia Patuelli e Filippo Fadini, i fondatori di Pink Pampas, ma chi siete?
Mi chiamo Giulia e nasco a Brescia nel 1982. Appena maggiorenne mi trasferisco a Milano per studiare legge.
Divento avvocato lavorando in studi italiani ed internazionali, ma non mi sento pienamente soddisfatta della mia strada. Mi manca qualcosa.
Così a 29 anni seguo il mio istinto e ricomincio da zero, con un primo stage nella moda.
Anche Filippo, della mia stessa età, vive a Milano, dove studia economia e segue il percorso del padre nell’edilizia, con ritmi e stress alle stelle, costantemente di corsa tra cantieri in giro per l’Italia.
Appena possiamo viaggiamo, last minute & low cost, sempre alla ricerca del sole, esplorando il mondo e scoprendo ogni volta nuove sensazioni di libertà.
Una parola chiave per questo nostro passaggio di vita è “Wanderlust”.
Il termine indica un forte desiderio di scoperta ed esplorazione e riflette la chiara voglia di autosviluppo personale, affrontando sfide impreviste e conoscendo culture sconosciute.
Ci innamoriamo dei Paesi del Sud America e cominciamo a collezionare pezzi fatti a mano dagli artigiani locali, nei colori più incredibili.
Viaggio dopo viaggio, la nostra percezione delle priorità di vita cambia: volevamo lavorare ad un progetto imprenditoriale che riflettesse le nostre passioni e potesse generare un circolo virtuoso di valore.
E’ così che tutto inizia a prendere forma..
Durante un viaggio in Belize nasce l’idea di creare un nostro progetto il cui fulcro fosse costituito dalla valorizzazione delle tecniche artigiane tipiche di quelle culture lontane.
Studiando il modo di realizzare una commistione tra i canoni stilistici europei ed il patrimonio folk locale, avremmo potuto diffondere una “rinnovata” visione dell’artigianato, creando oggetti di design altamente identificabili, contemporanei ed “emozionali”, che trasmettessero la gioia di quei luoghi remoti, la maestria di una manualità straordinaria e la magia dei chilometri sociali e geografici percorsi per arrivare fino a noi.
Dovevano essere pezzi trascinanti, irresistibili per le combinazioni di colore e la vibrante simbologia, a cui voler assegnare un posto speciale dentro casa.
Una nuova onda creativa sinergica dalle tante sfaccettature, che desse vita ad un contesto decorativo ad hoc, da “condividere” grazie alla tecnologia digitale.
In questo modo sarebbe stato possibile tramandare e preservare quelle tradizioni millenarie locali, salvaguardando il lavoro degli artigiani e le comunità coinvolte, generando così nuove opportunità economiche che avrebbero migliorato le condizioni di vita delle loro famiglie.
Un circolo virtuoso positivo, basato sull’autenticità, sulla bellezza e sul nutrimento dell’anima.
Così, dopo mesi di analisi di mercato per capire l’effettiva fattibilità del progetto, decidiamo di partire per il Messico, sulla nostra lista viaggi da tempo, alla ricerca dei siti artigianali più interessanti.
Era l’ottobre 2016.
Ogni grande sogno e progetto porta con sé soddisfazioni e ostacoli.
Come avete gestito gli up & down?
Le difficoltà aguzzano l'ingegno e allenano quotidianamente la nostra resistenza!
La forza sta nel mantenere il focus senza perdere di vista l’obiettivo principale, affrontando ogni situazione step by step.
Solo così l'ostacolo si trasforma in opportunità di crescita.
Vi sveliamo che all’inizio della nostra avventura non parlavamo nemmeno spagnolo: ci siamo “arrangiati” con un’app!
Ecco alcuni dei piccoli e grandi “problemi” che ci troviamo ad affrontare quotidianamente per portare avanti il nostro impegno: gap linguistici e comunicativi, come geografici e logistici. Alcuni artigiani non hanno il telefono, né naturalmente un conto bancario per ricevere il denaro; altri abitano in territori remoti, raggiungibili solo affrontando tragitti molto lunghi e cambiando diversi mezzi di trasporto.
Molte comunità indigene dislocate sulle montagne non conoscono lo spagnolo, ma parlano solo il dialetto locale, come il “tzotzil”, un’antica lingua Maya parlata nello stato del Chiapas.
In questi casi abbiamo quindi dovuto procurarci un interprete, che ci permettesse di comunicare ed impostare la collaborazione.
Una grande soddisfazione che merita tutti i nostri sforzi.
Giulia Patuelli e Filippo Fadini, i fondatori di Pink Pampas, ma chi siete?
Mi chiamo Giulia e nasco a Brescia nel 1982. Appena maggiorenne mi trasferisco a Milano per studiare legge.
Divento avvocato lavorando in studi italiani ed internazionali, ma non mi sento pienamente soddisfatta della mia strada. Mi manca qualcosa.
Così a 29 anni seguo il mio istinto e ricomincio da zero, con un primo stage nella moda.
Anche Filippo, della mia stessa età, vive a Milano, dove studia economia e segue il percorso del padre nell’edilizia, con ritmi e stress alle stelle, costantemente di corsa tra cantieri in giro per l’Italia.
Appena possiamo viaggiamo, last minute & low cost, sempre alla ricerca del sole, esplorando il mondo e scoprendo ogni volta nuove sensazioni di libertà.
Una parola chiave per questo nostro passaggio di vita è “Wanderlust”.
Il termine indica un forte desiderio di scoperta ed esplorazione e riflette la chiara voglia di autosviluppo personale, affrontando sfide impreviste e conoscendo culture sconosciute.
Ci innamoriamo dei Paesi del Sud America e cominciamo a collezionare pezzi fatti a mano dagli artigiani locali, nei colori più incredibili.
Viaggio dopo viaggio, la nostra percezione delle priorità di vita cambia: volevamo lavorare ad un progetto imprenditoriale che riflettesse le nostre passioni e potesse generare un circolo virtuoso di valore.
E’ così che tutto inizia a prendere forma..
Da dove nasce il nome Pink Pampas?
Il nome del brand ha un significato ispirazionale.
Le Pampas sono piante tipiche della pampa Argentina, perenni, selvagge, imponenti e spettacolari.
Prediligono il caldo sole, ma resistono anche sotto lo zero.
Il rosa è un colore carico di significato, che infonde energia e positività e simboleggia la gratitudine.
Inoltre sono piante “infestanti”: una volta cresciute le prime in un luogo determinato, hanno la capacità di diffondersi in autonomia tutt’intorno, all’infinito.
La nostra filosofia gioia & sostenibilità
“Cose belle, da tutto il mondo, fatte col cuore, per bene.”
Viaggiare sviluppa la sensibilità ed arricchisce l'anima, aiutandoci a comprendere e definire le nostre priorità di vita.
La spinta costante verso la scoperta di nuovi mondi, insieme alla passione per gli oggetti fatti a mano, la ricerca e l’autenticità, ci ha portati a creare un progetto teso a diffondere un’inedita rilettura contemporanea delle antiche tradizioni artigianali.
L’obiettivo principale è generare un circolo virtuoso di valore per le comunità locali e gli artigiani coinvolti, migliorando così le loro condizioni di vita.
Pink Pampas dà vita ad una nuova onda creativa di colori ed emozioni positive, sviluppando una collezione di oggetti decorativi creati a mano dalle eccellenze artigiane locali e resi unici grazie alla combinazione di diverse culture e stili.
In questo modo nasce una Nuova Visione dell’artigianato e con essa una Nuova Era del Design.
Noi la chiamiamo “New Folk”.
Il Messico vuole essere il punto di partenza. Pink Pampas è un universo in evoluzione caratterizzato da una continua inclusione di nuove culture artigianali tipiche di diverse parti del mondo, diffondendo un vibrante linguaggio estetico sempre identificabile.
Uno stile unico studiato per il mondo Décor, che sfocia naturalmente nel Fashion Design, tramite le Maxi Illustrazioni in Digital Printing.